Il pero (Pyrus communis) appartiene alla famiglia delle Rosaceae, ma la sua origine è misteriosa, le zone a cui si fa risalire sono Europa occidentale, nord africa e Asia. È un alberello robusto, di medie dimensioni, può raggiungere i 15 m di altezza. Ha radici molto profonde e predilige un clima temperato, non tollera temperature molto basse d’inverno e nemmeno quelle molto alte d’estate. Cresce spontaneo nei boschi delle regioni europee ed è coltivato sin dall'antichità. Esistono più di 4000 varietà di pere.
Proprietà della pera
La PERA ha un incredibile valore nutrizionale e salutistico. Il frutto è facilmente digeribile e ricco in polifenoli, composti dotati di attività antiossidante, capaci di contrastare l’attività dei radicali liberi, così da prevenire efficacemente malattie degenerative, specie a carico del sistema cardiocircolatorio. Ha una buona concentrazione di potassio, minerale deputato al buon funzionamento del sistema nervoso, urinario e linfatico.
Grazie al contenuto di boro, la pera aiuta l’organismo a trattenere il calcio e a contrastare i danni causati dall’osteoporosi.
Fornisce energia ed ha un elevato potere saziante, aiuta a tenere sotto controllo la pressione sanguigna. Ha un elevato contenuto di fibre, soprattutto nella buccia, e proprio per questo è utile per regolarizzare l’intestino. Contiene pectina, sostanza solubile che a contatto con acqua forma una sostanza viscosa in grado di legarsi al colesterolo cattivo, così da eliminarlo più facilmente attraverso le feci. Oltre a questa troviamo la lignina, sostanza non solubile in grado di assorbire molta acqua e facilitare l’evacuazione delle feci; questo processo oltre a ridurre la probabilità di insorgenza di emorroidi, sembra essere in grado di ridurre i rischi di tumore al colon. È indicata nelle diete iposodiche.
Il succo di pera aiuta ad abbassare la temperatura corporea, questa attività è utile sia per contrastare la calura estiva sia quando si soffre di febbre alta. Svolge inoltre una valida azione antinfiammatoria utile in caso di ipertensione e disturbi a carico della gola.
La pera è ormai coltivata in tutte le parti del mondo ed anche in Italia la sua coltivazione è diffusa in tutte le regioni con particolare rilievo in Emilia Romagna, Trentino, Piemonte e Veneto; la maturazione della pera avviene nel periodo compreso tra giugno e settembre.
Come già detto, esistono tantissime varietà di pera, che differiscono per la forma, il colore, la grandezza ed il gusto.
Le varietà di pera più diffuse
Pera William: è la pera più coltivata in assoluto, soprattutto in Emilia Romagna, ha la polpa bianca ed è molto dolce. Sul mercato è disponibile da Agosto ad ottobre/novembre.
William rossa: a differenza della sorella questa pera è disponibile fino a gennaio, la sua buccia è di un colore giallo rossastro con la polpa dal gusto dolce ma leggermente acidulo; è molto ricca di fibre ed è quindi consigliata alle persone afflitte da stitichezza
Abate: pera con buccia di colore verde/giallo, assume sfumature arancio durante la maturazione, la polpa è bianca con consistenza “granulosa”, molto dolce ed aromatica
Conference: buccia verde/giallastra, polpa bianca molto dolce ed aromatica, si raccoglie agli inizi di ottobre e va consumata entro due settimane dalla sua raccolta
Kaiser: buccia gialla rugginosa, polpa bianca giallastra a carattere granuloso e dal sapore molto dolce; si raccoglie agli inizi di ottobre. altre varietà di pera sono: La Guyot, la Coscia, la Santa Maria e la Passa Crassana.
La prima nazione produttrice di pere al mondo è la Cina con circa 7 milioni di tonnellate all’anno, la seconda è l’Italia con circa 1 milione di tonnellate l’anno. L’Emilia Romagna è la prima regione italiana in termini di quantità di pere prodotte in un anno; si stima che il 70 % della produzione nazionale arrivi da questa regione. Ad oggi in Italia esistono due tipi di pera con denominazioni geografiche: la pera dell’Emilia Romagna IGP e la pera Mantovana IGP.
Nei secoli addietro le pere venivano consumate mentre si passeggiava per strada; infatti venivano vendute dagli ambulanti che, una volta cotte, le ricoprivano di caramello e le infilzavano con un bastoncino così da poter essere consumate mentre si passeggiava.
Negli ultimi anni, soprattutto nelle zone collinari d’Italia, si stanno riscoprendo i frutti antichi, protagonisti della tradizione culinaria e importante risorsa per promuovere la biodiversità nel nostro paese